Deadly Claris { Dir en grey Italian Forum }

Tattoo Burst n°63 - Kyo

« Older   Newer »
  Share  
Warugirl
view post Posted on 31/8/2011, 14:13




Perché le persone sentono il bisogno di tatuarsi?

Ogni volta che incontra un ospite tatuato, nel posto dove può rilassarsi meglio, con questa franchezza, Miyuki Matsuda scava nelle reali intenzioni che ci sono dietro i tatuaggi.
Matsuda: Com’è andato questo servizio fotografico?
Kyo: E’ stato interessante. Senza restrizioni.
Matsuda: Mi è stato detto spesso che sono un fotografo abbastanza inusuale (ride).
Kyo: Molto inusuale (ride). E’ stato molto interessante. E’ stato talmente diverso dal solito oggi, che non riesco a immaginare cosa ne verrà fuori. E’ stato divertente.
Matsuda: In quel senso è stato caotico (ride).
Kyo: Non appaio spesso nei giornali, e non mi vengono neanche fatte molte foto.
Matsuda: I tatuaggi erano molto belli, mi piace questo design così delicato. Ne sono affascinato. Che cosa ti ha spinto a pensare di farti un tatuaggio all’inizio?
Kyo: In passato, durante un live, dimenticai una particolare coordinazione dei tempi, e il mio orecchio sinistro ne rimase danneggiato. A causa di ciò ho perso la capacità di sentire i suoni bassi. Da allora, ho preso una decisione, ed ho pensato: “Voglio fare qualcosa disperatamente, senza rimpianti” “Più seriamente, voglio andare più in profondità” e con ciò ho pensato: “Non va bene se non cambio” e così ho deciso di farmi un tatuaggio.
Matsuda: I Dir en grey sono qualcosa di un po’ diverso dall’essere semplicemente “cattivi”, non c’è piuttosto una sorta di introversa oscurità?
Kyo: Non è che io ami particolarmente le cose belle, se è una visione irreale del mondo, se proprio devo dirlo, mi piacciono le cose sporche e spaventose.
Matsuda: Con le cose spaventose però ci sono vari tipi di paure.
Kyo: Esatto. Come quelle interiori, dolorose, e quelle che vengono dall’ambiente esterno.
Matsuda: E il simboleggiare il dolore nel cuore di qualcuno?
Kyo: E’ stato facile dare forma a quel genere di visione del mondo. Volevo realizzare un’espressione underground che gli altri non hanno ancora fatto. E anche, da questo ho fatto uscire il sangue e velocemente è diventata una cosa estrema, recentemente è diventato più reale, voglio esprimere i miei pensieri in modo diretto; credo di voler essere in grado di esprimere tutto questo solo con il suono e il corpo.
Matsuda: All’interno di questo genere di visione del mondo, che cosa ne pensi del punto in cui vengono trascinati dentro anche i fan?
Kyo: Durante i live, non voglio esprimere le parti luminose e allegre, ma quando il live è finito penso ci siano un sacco di persone che si sentono rinfrancate. Non sto cercando di parlare a nome di tutti, ma anche quei fan hanno le loro cose che si portano dentro, e mi vedono come quello che è al loro posto, che urla quando loro non possono farlo. Con questo naturalmente non voglio suggerire nulla, ma penso che diventi una sensazione positiva.
Matsuda: Se si trattasse di dare aiuto in qualche modo, di pensare di dare qualcosa, non lo accetteresti, giusto?
Kyo: Potrebbe essere così. Fondamentalmente io canto e scrivo per me stesso. Lo faccio per la mia soddisfazione personale, per questo puoi percepirlo come vuoi e farci quello che vuoi.
Matsuda: Io penso che sia straordinario far si che le persone comprino un biglietto, si rechino sul posto e pensino “Io voglio sentirti cantare”. Che cosa ne pensi del pubblico?
Kyo: Sarebbe bello se loro fossero lì in modo genuino. Non importa con che genere di comportamento si esprimano, ci sono costantemente ansia e pensieri che non sono necessari, ma io vorrei che facessero semplicemente del loro meglio. Anche io sono lì a fare quello che amo senza pensarci troppo, se loro venissero a vedermi con lo stesso atteggiamento, allora sarebbe interessante.
Matsuda: E come vedi te stesso come persona, Kyo-san?
Kyo: Forse come un debole (ride). Voglio diventare forte, ma è abbastanza difficile. Quando si tratta di avere a che fare con le persone, posso essere un codardo.
Matsuda: Lo dici in termini di comunicazione?
Kyo: Anche, ho paura di essere tradito, so che se non credo in qualcuno allora nemmeno l’altra persona crederà in me, ma è abbastanza difficile. Nutro il sentimento di voler credere in qualcuno e che andrebbe bene anche rimanere ferito, ma è come se non riuscissi a diventare onesto. Se devo dirla in modo semplice è più o meno così che stanno le cose.
Matsuda: Per esempio, riguardo ai tatuaggi, ti danno la sensazione di difenderti rispetto a quella paura?
Kyo: Con i tatuaggi non è così. E’ solo che mi piace averli, non c’è un qualche significato profondo dietro il mio essermeli fatti fare. Voglio farli ed è per questo che me li faccio. Mi piace quel disegno e allora me lo faccio. Tutto qui. Mettendola in modo semplice è solo questo, ma lo dico in modo onesto.
Matsuda: Ti è mai capitato di volerli rimuovere?
Kyo: No. Fondamentalmente sono una persona che si annoia presto, ma penso che questo non riguardi i tatuaggi. In fondo è stato doloroso farli.
Matsuda: Quando sono nati i Dir en grey?
Kyo: Circa 13 anni fa.
Matsuda: E nell’arco di questi tredici anni, che cosa è cambiato di più? Sotto quale aspetto pensi di essere cresciuto?
Kyo: Di sicuro il problema con il mio orecchio è stato il cambiamento più grande. “Dopo questo, dovrò andare avanti con un orecchio solo” è quello che pensavo, e non sapevo se avrei potuto continuare a fare musica. Ma ho pensato “Ho bisogno di organizzarmi” e da quella volta il mio aspetto è cambiato istantaneamente, il mio modo di esibirmi, persino la parte più profonda di me è diventata più forte. Questa è stata la mia crescita più grande.
Matsuda: Quanto tempo fa è successo?
Kyo: Circa dieci anni fa. Inoltre a quel tempo, quando andavamo all’estero, eravamo circondati da band straordinarie, e non si trattava di vincere o perdere, ma volevo esprimere di più che anche in Giappone ci fosse una band così.
Matsuda: Ed il pubblico di oltreoceano come rispondeva?
Kyo: C’era una grossa parte del pubblico che era entusiasta. Dal momento che non faccio l’MC, tutte le parole sono quelle dei testi. Penso sia per questo che ci siano tante persone che con grandissimo sforzo cercano di comprendere i testi.
Matsuda: Com’era prevedibile la sensazione è diversa rispetto al Giappone ..
Kyo: Il modo in cui ci esibiamo non cambia, ma il pubblico giapponese ascolta in modo più organizzato. Quando c’è calma, leggono l’atmosfera e stanno tranquilli anche loro. Laggiù invece fanno costantemente casino. Nel bene e nel male agiscono liberamente.
Matsuda: In quali posti siete stati?
Kyo: America, Europa, Canada .. siamo stati in diversi posti. Ma sinceramente non mi piace andare all’estero. Perché è stancante(ride).
Matsuda: Davvero? (ride) perché?
Kyo: Il cibo non è di mio gusto, e poi non parlo l’inglese quindi non posso comunicare. Quando il concerto finisce tutti bevono alcolici. Durante il tour io non bevo alcolici perché non fa bene alla mia gola, quindi mentre tutti fanno casino io me ne sto silenziosamente in un angolo. (ride)
Matsuda: Quindi dopo tutto qui allo Studio Coast è dove puoi startene tranquillo.
Kyo: E’ vero, per tanto tempo qui è il posto dove ci siamo esibiti più spesso.
Matsuda: Che genere di cose ti piace fare durante il tuo tempo libero?
Kyo: Le cose che più mi rilassano sono andare al cinema e fare passeggiate di notte. Quando siamo in tour rimanere da solo in albergo mi deprime, quindi esco. Fondamentalmente sono il tipo che non vuole stare da solo.
Matsuda: Questo è un sentimento positivo dell’essere umano. Questo genere di sensazione potrebbe essere connessa all’espressione. Prendi un attore ad esempio. La loro forma di espressione è fatta di parole. Leggono il copione e teoricamente lo creano, e questo è il motivo per cui le parole possono avere diversi generi di significati. Ma per un musicista .. lui pensa attraverso il ritmo e il suono.
Kyo: Oggi mentre mi facevi le foto, ho pensato che in fondo è molto simile a scrivere un testo o comporre una musica. Del tipo “No, dopo tutto questo non facciamolo” oppure “dovrebbe venire più così” Io lo faccio anche con i miei sensi: “Questa chitarra non dovrebbe essere così” oppure “dovrebbe suonare così”.
Matsuda: Detto questo, quando poi sei sul palco cambi completamente. E’ una cosa senza dubbio straordinaria. Ora voglio vedere un live dei Dir en grey, posso venire la prossima volta?
Kyo: Ma certo, vieni ti prego.
 
Top
~Wolfy
view post Posted on 24/11/2011, 23:13




Grazie mille Waru, bellissima intervista~

CITAZIONE
Kyo: [...] che urla quando loro non possono farlo.

Esattamente.
 
Top
Warugirl
view post Posted on 24/11/2011, 23:23




E' stato un piacere tradurla, come sempre :) E' vero comunque, anche io ho sempre percepito in questo modo la voce di Kyo .. non posso mettermi a urlare in mezzo alla strada, ma posso ascoltare lui, e questo mi ha reso molti momenti più sopportabili ;)
 
Top
2 replies since 31/8/2011, 14:13   133 views
  Share